Oggi sarò a Modena, con due incontri. Il primo è una visita a una delle principali polisportive della città e diffonde lo sport come elemento di crescita, di integrazione, di educazione, di benessere fisico e mentale. E di sport ne ho fatto tanto – Wikipedia mi definisce anche “alpinista” e da oltre trent’anni sono soccorritore sulle piste da sci. Al Terzo Settore i repubblicani Europei hanno dedicato molte attenzioni – anche un convegno, grazie soprattutto all’impegno di Archita di Serio e Cesare Gaudiano – in questo periodo di riforma normativa del settore. Oggi ascolterò chi da anni decenni lavora soprattutto per la diffusione di uno sport popolare nel senso più nobile del termine, il tennistavolo. E so già che deve pagare bollette della luce più che triplicate, districarsi in una burocrazia senza fine e partecipare ad assurdi bandi per finanziamenti eccezionalmente a fondo perduto che il sottosegretario Vezzali ha pubblicato il 3 agosto con scadenza il 31 agosto…
Dopo, con Daria De Luca, collega di lista, avremo un dibattito comune organizzato dai repubblicani modenesi, che ringrazio, e dal PSI, con la partecipazione anche di un vecchio amico come Riccardo Nencini.
Repubblicani e socialisti condividono tante cose: le divisioni e il declino elettorale con la fine del proporzionale; l’orgoglio di essere le tradizioni più antiche della sinistra italiana, la difficoltò ricorrente di dialogare con un egemonico PD. Non è sempre stato un rapporto facile, e per Spadolini “l’intesa fra Pri e Psi è stata sempre un traguardo, mai un punto di partenza”. Ma soprattutto ci unisce questo valore della storia politica di ciascuno, la formazione ideale oltre che ideologica di scuole solide. E il mettersi entrambi in una posizione sempre scomoda, rinunciando allo sport nazionale del salto sul carro del vincitore. Con Riccardo si faceva politica sin dai tempi del liceo, lui socialista e io repubblicani. Siamo andati avanti con le nostre identità. Percorsi mai facili ma senza una goccia di rimpianto, consapevoli che l’Italia è forte se sa riconoscersi nelle storie antiche. Vale per la cultura, per il paesaggio, per l’arte, ma vale anche per la politica. È questione di salvezza e anche di bellezza.