Altra intervista sul Giornale d’Italia e questa volta sull’agenda europea, altra assente dal dibattito europeo.
In sintesi: 1) Le cose che l’Europa ci chiede di fare dovrebbero essere nostre priorità, per il nostro immediato interesse – dalla buona gestione dei rifiuti alla modernizzazione della pubblica amministrazione alla prevenzione delle morti sul lavoro, altro scandalo italiano di “non-Europa” – e basta con questa narrazione che l’UE “impone” (come se l’Italia non fosse parte di ogni processo decisionale) e vuole il male degli italiani, Se la destra andasse al governo, già la sento il vittimismo nazionale. 2) L’Europa deve cambiare, altroché: la su struttura istituzionale non è al passo con i tempi con le tante sfide globali da affrontare con giganti come Cina e non solo che no s trastullano come noi alla ricerca di dispendiosi (in tempo e in denaro) compromessi e “coordinamenti”. 3) L’Europa siamo noi, non è un’entità impersonale, e solo un governo europeista potrà darle una scossa e avviare quanto prima iniziative già permesse dai trattai come le cooperazioni rafforzate. Difesa ed energia sono lì ad aspettare molta più Europa, e di questi tempi dovrebbe essere scontato. Ma, ancora una volta, votando male ci ritroveremo questa destra che difende perfino Orban, rimette in discussione il diritto all’aborto parlando di “diritto a non abortire”, oppure dice a una celebre blogger che se vince lei dovrà starsene zitta per tre mesi. E via dicendo.
E questo “via dicendo” è una galleria di orrori che non sarà nel nostro nome, né in quello di un’Europa che vogliamo anche migliore. Per questo ci si candida, per questo si vota, ci si confronta si partecipa.
Intervista Giornale d’Italia: Rinaldi MRE Ecco come si batte la crisi