Finalmente in una campagna elettorale qualcuno parla del buon uso dei fondi europei. Ma solo per il PNNR, questa una tantum che non sempre sappiamo usare bene (a Firenze, ad esempio, è usata per la ristrutturazione di uno stadio e l’impatto per la trasformazione digitale e ambientale della città e per la creazione di posti di lavoro durevoli e qualificati sarà zero).
Poco invece si parla dei fondi europei ordinari, a cui possono accedere comuni, terzo settore, università, imprese. Fondamentali anche per la messa in sicurezza idrologica dei nostri territori così devastati e fragili.
È un mio vecchio pallino: ci ho scritto un manuale e articoli, ho organizzato una cinquantina di corsi di formazione gratuiti. Non usarli è come il peculato, sottrazione di risorse ai cittadini. Ma non abbiamo questo giudizio morale né siamo capaci di fare sistema, anche se vi sono eccellenze nell’uso che però non vengono emulate, questione di persone e di metodo.
La capacità di spesa negli ultimi anni è migliorata, non sempre con qualità e diffusione plurale. Oggi sarò ad alcuni banchetti elettorali ed è proprio “sul terreno” che si devono poter vantare i benefici dei fondi UE per i cittadini.
L’informazione sui bandi, la formazione per predisporli, l’aggregazione tra piccoli e tra diversi (associazioni, imprese, istituzioni, centri di ricerca), la valutazione ex-post, sono tutte tappe fattibili e sui si devono impegnare politica nazionale e locale, ma anche le categorie e gli stessi media.
Eppure quando negli incontri di queste settimane si affronta il tema, l’interesse è immediato, con un’esigenza che non deve esaurirsi in una campagna elettorale. Anche ripartendo da un decalogo che pubblicai anni fa:
Corriere del Mezzogiorno: Decalogo per il sud e per i fondi europei
PROSSIMI APPUNTAMENTI
18 SETTEMBRE 2022
ORE 9.00, CAVRIAGO (RE), Piazza Zanti
ORE 11.30, PIACENZA, piazza Cavalli, portici
Partecipazione ai banchetti della lista PD – Italia Democratica e Progressista.